Sasso Marconi – Da Lunedì 11 luglio, dopo due anni di chiusura e tanti disagi per i cittadini che usavano la struttura per i propri spostamenti (lavoro, scuola, figli, casa…) il Ponte di Vizzano è stato riaperto. Gli utilizzatori potranno smettere di percorrere lunghi tragitti alternativi per muoversi, evitando l’aumento dei consumi di carburante, l’aumento delle emissioni inquinanti e risparmiando finalmente il proprio tempo. (Alcuni hanno dovuto percorrere tragitti allungati anche di 10 km giornalieri e più)
Apprendiamo però che i lavori, nonostante i due anni di chiusura già trascorsi, non sono stati completati.
In oltre 730 giorni l’attuale Amministrazione comunale non è riuscita ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per poter eseguire i lavori di sostituzione dell’assito in legno che costituisce la pavimentazione della parte sospesa dell’opera.
Il Sindaco dice che sono mancate delle autorizzazioni della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Bologna che hanno impedito di poter sostituire l’assito.
Conosciamo bene il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/2004 ) e all’interno di questo codice i tempi per le autorizzazioni della Soprintendenza non possono mai superare i 180 giorni. Evidentemente l’Amministrazione comunale ha dimenticato qualche passaggio. Il Sindaco ha dichiarato che i lavori non sono stati eseguiti perché mancava una parte dei fondi (in due anni non hanno trovato i soldi?) e quindi per quel motivo non sono state chieste le autorizzazioni alla Soprintendenza.
Ma le autorizzazioni si possono richiedere anche se non sono ancora completamente stanziati i fondi.
Se in due anni non sono riusciti ad ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e a reperire i fondi necessari (la maggior parte dei quali già in cassa in quanto previsti in una convenzione con Società Autostrade) qualche dubbio sul buon operato dell’Amministrazione è lecito, per i cittadini, averlo.
Riteniamo che si potesse operativamente fare meglio; al posto loro ci saremmo assunti l’impegno di evitare una chiusura prolungata di due anni per poi trovarci a dover richiudere nuovamente per ultimare i lavori di sostituzione dell’assito: sicuramente le autorizzazioni del D.Lgs. 42/2004 le avremmo chieste tutte e per tempo.
Se si vuole eseguire un opera pubblica di entità intorno ai 500/600 mila euro come il Ponte di Vizzano (non 21 Milioni come il Ponte Da Vinci!), in due anni bisogna riuscire a programmare la richiesta in tempo di tutte le autorizzazioni trovando la parte mancante dei fondi.
L’Assessore ai Lavori pubblici che risulterebbe dimorare abitualmente anche a Noto in Sicilia (a 1200 km da Sasso Marconi), avrebbe potuto chiedere e ottenere le autorizzazioni in tempo magari con una sua presenza più costante e meno remota?
Il risultato della situazione attuale è che le persone che utilizzano il ponte e che hanno sopportato la chiusura degli ultimi due anni dovranno sopportarne un’altra, speriamo più rapida questa volta.