Sasso Marconi, 28 settembre 2022 – Forse non tutti sanno che il monumento composto in rame dedicato a Marconi che si trova all’interno della rotatoria a sud del Capoluogo si chiama “L’Albero della Comunicazione”. È classificato “museo all’aperto” (sebbene sia inaccessibile non essendovi nessun passaggio pedonale), opera degli scultori Nicola Zamboni e Sara Bolzani costata alle casse del Comune circa 70 Mila euro, voluta dall’allora Sindaca Fabbri.
Fu inaugurata il 17 maggio del 2009 in occasione del centenario del conferimento del premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi, purtroppo è una “imprecisione storica”perché Il conferimento del Nobel è avvenuto il 10 dicembre 1909 e non il 17 maggio… cose che succedono.
Come DIMMI – Lista Civica per Sasso Marconi riteniamo che l’ubicazione attuale dell’opera non ne consenta la piena e libera fruizione in quanto non è possibile avvicinarsi per poter apprezzare le peculiarità, le caratteristiche e per avere la possibilità di ammirare da vicino il suo significato. La sua osservazione è possibile solo stando sul marciapiede opposto alla rotatoria e quindi ad una distanza purtroppo considerevole. D’altronde anche transitando in auto non è possibile osservare l’opera se non a rischio di incidente stradale distraendosi dalla guida o in occasione di una delle interminabili file causate dalla chiusura del Ponte Da Vinci. L’opera è stata pensata ricordando che intorno all’anno 1909 molte navi in difficoltà al largo dell’Atlantico furono salvate grazie al segnale SOS lanciato dal “marconista” a bordo, sfruttando la tecnologia della trasmissione dei segnali radio senza fili inventata da Marconi. Oltre al salvataggio di navi ed equipaggi (come ricorda il museo all’aperto creato dai due scultori), ha contribuito all’evoluzione tecnologica dell’umanità intuendo le infinite applicazioni dei segnali radio che hanno reso possibile la telefonia mobile, il Wi-Fi, i sistemi di comunicazione anti collisione e tanto altro. Noi pensiamo che quell’opera debba essere spostata all’interno del Parco Marconi, collocazione più consona, più adatta, che le consentirebbe di essere apprezzata più da vicino e con tempi di osservazione più comodi piuttosto che all’interno di una rotatoria stradale con il traffico caotico che gli gira intorno.
Riteniamo inoltre più corretto lo spostamento all’interno della rotatoria, al posto delle sculture, del “pianeta con raggio luminoso” o “mappamondo”, il monumento a Guglielmo Marconi opera di Francesco Martani. La sua attuale ubicazione in via Porrettana/Kennedy angolo via Bettini, anche a causa dei molti alberi di alto fusto che la circondano e dell’eccessiva vicinanza alla strada, non consente di apprezzarne completamente la veduta e il valore artistico. Anche chi transita in auto talvolta non riesce a scorgerla nonostante sia alta 12 metri a causa della posizione, della vegetazione e dell’area che al tempo della realizzazione non era stata ancora edificata.
Ponendola invece all’interno della rotonda che raccoglie il traffico di chi proviene da sud sia dalla valle del Reno che la valle del Setta (quando riaprirà il ponte), restituirebbe una visuale più pulita e armoniosa nel centro della rotatoria diventando così un portale di accesso alla Città Marconiana.