Sasso Marconi, 5 aprile 2023 – Abbiamo seguito con interesse le attività di ARCA Appennino Bolognese e ABC (Appennino Bene Culturale) raccogliendo le segnalazioni di questi gruppi, attivi sul territorio, che si interessano di storia, cura e tutela dei luoghi di interesse sia naturalistico che archeologico.
Riteniamo che i siti indicati sul nostro territorio potrebbero attrarre turismo, essere interessanti sul piano culturale ed essere l’occasione di promozione e collaborazione con realtà di volontariato attive e già ben radicate.
- La Colombaia Romana: una profonda cavità utilizzata come luogo di sepoltura o come colombaia in epoca antica, ubicata presso il Monte del Frate in zona Badolo con un imponente affaccio sulla vallata del Setta che è stata vandalizzata di recente e più volte segnalata dalle associazioni;
- Le “Vie cave di Rio Conco”, grotte scavate in parte dall’uomo e in parte naturali, usate anche durante l’ultimo conflitto come postazioni o come strutture difensive e prima ancora probabilmente come ricovero animali, le cui origini sono tutt’oggi incerte, necessitano di essere valorizzate e tutelate;
- Probabile necropoli etrusca presso i prati di Mugnano lunga quasi 50 metri lineari con decine di cellette, cunicoli e sedi di porte o paratie che necessita di cura e valorizzazione;
- I resti del castellaccio di Monte Mario, di cui al momento è stato rinvenuto un pozzo (tra l’altro aperto, profondo circa 9 metri, molto pericoloso in caso di caduta) e che fa presumere che poco distante possa esserci stata una postazione di avvistamento sulla vallata.
Vogliamo portare questo tema in Consiglio comunale per chiedere all’Amministrazione se sia a conoscenza di questi siti e delle associazioni attive nella ricerca e tutela del patrimonio storico culturale locale.
Chiederemo di attivarsi per prendere contatti con sia con queste associazioni che con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio al fine di favorirne la difesa e la promozione nell’interesse del territorio e che intervengano senza ritardo al fine di mettere in sicurezza il “pozzo” su Monte Mario per evitare che persone possano cadervi all’interno.