Sasso Marconi, 4 gennaio 2022 – Per l’attuale Amministrazione vale più la burocrazia della salute dei cittadini?
Insieme al kit di bidoncini per l’indifferenziata è stato consegnato ai cittadini un opuscolo intitolato “Addio amianto per l’eternità“ con spiegate tutte le modalità per eliminare questo pericoloso materiale, tutte le precauzioni da tenere e i dispositivi di protezione da utilizzare quando si smaltisce l’amianto. Sull’opuscolo c’è il patrocinio di di HERA, di ATERSIR e del Servizio Sanitario Nazionale, ma evidentemente per il comune questo addio all’amianto non è poi così importante, soprattutto per l’amianto “comunale” che c’è alla ex-Metalplast.
Abbiamo presentato un’interrogazione in Consiglio comunale, con la quale abbiamo ricordato al Sindaco che sul coperto del capannone della ex-Metalplast, edificio di proprietà comunale, dopo oltre dodici mesi dalla nostra segnalazione, nulla è stato fatto da parte dell’Amministrazione comunale per eliminare il pericolo causato della presenza di lastre di amianto “Eternit”, che anche la stessa Azienda Sanitaria Locale aveva dichiarato essere in condizioni di conservazione “scadenti”.
Questo tipo di classificazione significa che le lastre di amianto continuano (senza che il proprietario, cioè l’Amministrazione comunale, faccia nulla per impedirlo) a rilasciare nell’ambiente fibre di sostanze che, se respirate dalle persone (circostanza possibile anche se non visibili a occhio nudo) possono depositarsi all’interno dei polmoni e con il tempo provocare gravi malattie anche con esiti infausti. Il Sindaco ha risposto dicendo che è consapevole della situazione (!), ma per intervenire attende che arrivino i soldi del PNRR senza però specificare una alcuna data. Noi una data importante la conosciamo: nella primavera 2023 scadranno i due anni (termine improrogabile) entro i quali, per legge, l’amianto dovrà essere rimosso indipendentemente dal PNRR. È evidente che sul tema amianto “comunale” alla ex-Metalplast, l’attuale amministrazione ed il Sindaco non hanno fretta.
Sono invece molto sensibili quando occorre difendere la nuova metodologia di raccolta dell’immondizia “porta a porta” che è stata introdotta a Sasso Marconi (ma eliminata a Bologna), con la giustificazione che la riduzione della indifferenziata, che in parte viene bruciata nei termovalorizzatori, eviterà il disperdersi nell’ambiente di sostanze nocive per la salute pubblica. Ricordiamo che il termovalorizzatore (peraltro non presente a Sasso Marconi ma ubicato a circa 30 km di distanza) è struttura moderna, controllata e dotata di impianti di filtraggio e abbattimento dei fumi di ultima generazione mentre l’amianto “comunale” della ex Metalplast presente da oltre cinquant’anni, lasciato senza controllo e libero di disperdersi nell’aria del Capoluogo è ben più incombente è pericoloso dei fumi dell’inceneritore di Via del Frullo. Da una parte aspettano che la burocrazia del PNRR faccia il suo “lento” corso a scapito della salute dei cittadini del Capoluogo, ma dall’altra sono molto più lesti a difendere ed accondiscendere alle richieste sulla raccolta rifiuti della onnipresente Hera.
Ricordiamo che il Comune è detentore, insieme ad altri Enti Pubblici del cosiddetto “Patto di sindacato”, di circa il 48% di azioni Hera e quindi ricava i propri dividendi anche dal funzionamento del termovalorizzatore di proprietà HERA.
La “transizione ecologica” a Sasso Marconi deve ancora aspettare. Noi di Dimmi – Lista Civica per Sasso Marconi riteniamo che la salute pubblica vada maggiormente difesa e auspichiamo che l’Amministrazione comunale sia più consapevole dell’ambiente favorendo la salute dei cittadini.